Nessuno si ricorda più di Zeno.
Zeno è un poetino urbinate che ora giace stipato nel dimenticatoio di una casa di riposo comunale con la pensione minima che gli va a finire tutta in pannoloni.
Nessuno se lo ricorda più. Ok, è pazzo. E’ sempre stato pazzo: ancora risuonano le sue memorabili litigate che ha fatto, con la quasi totalità della popolazione urbinate. Per di più, ora è affetto da una specie di tic compulsivo e mastica aria in continuazione come a volersi rimangiare tutte le belle parole che ha regalato a Urbino e che Urbino ha seccamente dimenticato.
Un poeta è sempre un poeta e dimenticarlo così non è bello.
La Sezione Lipparini ha un debole per i pugili suonati e le vecchie leonesse: quelli che cominciano la partita sapendo di aver già perso. Quindi onore al grande Zeno Fortini!
Freddo
Se solo sapevamo
che te ne andavi
così sommessamente
ed un silenzio grande
lasciavi nel cuore
di chi ti amava
e che tu amavi
più del tuo ultimo sospiro,
noi ti avremmo dato noi stessi
perché tu fossi un fiore
che non appassisce mai
e rimanessi magari
ancora per un’ora nel cantuccio.
E la casa senza di te Giulio
è fredda come un albero d’inverno.
Da “Io, Neno e la Leonarda”
Zeno è un poetino urbinate che ora giace stipato nel dimenticatoio di una casa di riposo comunale con la pensione minima che gli va a finire tutta in pannoloni.
Nessuno se lo ricorda più. Ok, è pazzo. E’ sempre stato pazzo: ancora risuonano le sue memorabili litigate che ha fatto, con la quasi totalità della popolazione urbinate. Per di più, ora è affetto da una specie di tic compulsivo e mastica aria in continuazione come a volersi rimangiare tutte le belle parole che ha regalato a Urbino e che Urbino ha seccamente dimenticato.
Un poeta è sempre un poeta e dimenticarlo così non è bello.
La Sezione Lipparini ha un debole per i pugili suonati e le vecchie leonesse: quelli che cominciano la partita sapendo di aver già perso. Quindi onore al grande Zeno Fortini!
Freddo
Se solo sapevamo
che te ne andavi
così sommessamente
ed un silenzio grande
lasciavi nel cuore
di chi ti amava
e che tu amavi
più del tuo ultimo sospiro,
noi ti avremmo dato noi stessi
perché tu fossi un fiore
che non appassisce mai
e rimanessi magari
ancora per un’ora nel cantuccio.
E la casa senza di te Giulio
è fredda come un albero d’inverno.
Da “Io, Neno e la Leonarda”