domenica, luglio 27, 2008

Che luxuria questa sinistra!

Leggo che il compagno Vladimiro Guadagno parteciperà all'Isola dei Famosi e beccherà anche una cifra pari a quella che un operaio può guadagnare in 300 anni di lavoro. Beh non c'è niente di male: Luxuria, nome di battaglia di Guadagno, è una donna (?) di spettacolo, viene dal mondo dello spettacolo e dunque, uscita dal parlamento, dovrà pure tirare avanti la baracca. E quelli della sinistra si scandalizzano adesso; prima invece, tutto normale. Invece ci si dovrebbe, o meglio ci si sarebbe dovuti comportare, in modo esattamente opposto.
Insomma quello che voglio dire che il problema non è Luxuria all'Isola dei Famosi, ma il problema era Luxuria in parlamento a rappresentare i diritti della sinistra. Capisco la rabbia di chi si è fatto infinocchiare eleggendola e ora, dopo l'errore, cerca di affondare la barca di Luxuria quando dimostra di non avere comportamenti particolarmente coerenti con un'ideologia (scusate se uso un arcaismo) di sinsitra. Ma il problema è che non li ha mai avuti: la sua elezione è il frutto di un'allucinazione collettiva che da tempo infirma la sinistra champagne di Bertinotti & Co.. Bisognava, per tempo, capire che Luxuria è la prefigurazione, diamletralmente opposta, della Carfagna: ma, se permettete, la Carfagna si è dimostrsata meno incoerente; o meglio, più in linea col personaggio.
L'unica cosa che ora dovrebbe fare il PRC - ammesso che esista ancora - è ritirale subito la tessera - ammesso che Luxuria l'abbia ancora - e non permetterle mai più di parlare a nome di qualcuno che non sia lei stessa. Evitiamo altre cialtronate. Anche perchè noi le cialtronate non le sappiamo fare: lasciamole a Silvio e ai suoi professionisti.

martedì, marzo 25, 2008

La Sezione su Repubblica

La Sezione Lipparini ringrazia Repubblica per averla pubblicata sul sito:)
E speriamo che sia di buon auspicio!
http://www.repubblica.it/elezioni-gallerie/ritoccati/index_1.html
(cliccare per credere)

venerdì, marzo 14, 2008

SPOSA ANCHE TU UN FIGLIO DI BERLUSCONI

Care amiche lettrici e precarie, vi linko l'istanza di matrimonio da inviare al figlio di Berlusconi...oh ragazze, ce ne sono due entrambi belli prestanti...fatevi sotto dài!dài!
Coraggio...
http://download.repubblica.it/pdf/2008/istanza_di_matrimonio.pdf

mi raccomando partecipate numerose!

giovedì, marzo 06, 2008

LA SEZIONE PER "WALTERINO"

Sebbene il SignorJ abbia la sensazione che Walterino ci sti coglionando, nondimeno bisognerà appoggiarlo. Ecco lo sforzo di copywriting del Signor J per Veltro:

mercoledì, febbraio 13, 2008

LA SEZIONE PIANGE HENRI

E' morto Henri Salvador...
Se ne va un mito.
Un grande cantante.
Rimarremo sempre nel tuo giardino d'inverno.

lunedì, febbraio 04, 2008

Viva Mastella - inoltratelo a più non posso...

I figli di Sandra e Clemente
Gli italiani visti con gli occhi di altri italiani
Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella e sua moglie Sandra Lonardo hanno due figli, Elio e Pellegrino. Pellegrino è sposato a sua volta con Alessia Camilleri. Una bella famiglia come le altre, ma con qualcosa in più. Per sapere cosa, partiamo dal partito di Clemente che, come i più informati sanno, si chiama Udeur.

L’Udeur, in quanto partito votato dall’ 1,4% degli italiani adulti, ha diritto ad un giornale finanziato con denaro pubblico. Si chiama „Il Campanile“, con sede a Roma, in Largo Arenula 34. Il giornale tira circa cinquemila copie, ne distribuisce 1500, che in realtà vanno quasi sempre buttate. Lo testimoniano al collega Marco Lillo dell’Espresso, che ha fatto un’inchiesta specifica, sia un edicolante di San Lorenzo in Lucina, a due passi dal parlamento, sia un’altro nei pressi di Largo Arenula.

Dice ad esempio il primo: “Da anni ne ricevo qualche copia. Non ne ho mai venduta una, vanno tutte nella spazzatura!“. A che serve allora -direte voi- un giornale come quello? Serve soprattutto a prendere contributi per la stampa. Ogni anno Il Campanile incassa un milione e 331mila euro. E che farà di tutti quei soldi, che una persona normale non vede in una vita intera di lavoro? insisterete ancora voi.

Che farà? Anzitutto l’editore, Clemente Mastella, farà un contratto robusto con un giornalista di grido, un giornalista con le palle, uno di quelli capace di dare una direzione vigorosa al giornale, un opinionista, insomma. E così ha fatto. Un contratto da 40mila euro all’anno. Sapete con chi? Con Mastella Clemente, iscritto regolarmente all’Ordine dei Giornalisti, opinionista e anche segretario del partito. Ma è sempre lui, penserete. Che c’entra? Se è bravo… non vogliamo mica fare discriminazioni antidemocratiche. Ma andiamo avanti.

Dunque, se si vuol fare del giornalismo serio, bisognerà essere presenti dove si svolgono i fatti, nel territorio, vicini alla gente. Quindi sarà necessario spendere qualcosa per i viaggi. Infatti Il Campanile ha speso, nel 2005, 98mila euro per viaggi aerei e trasferte. Hanno volato soprattutto Sandra Lonardo Mastella, Elio Mastella e Pellegrino Mastella, nell’ordine. Tra l’altro, Elio Mastella è appassionato di voli.

Era quello che fu beccato mentre volava su un aereo di Stato al gran premio di Formula Uno di Monza, insieme al padre, Clemente Mastella, nella sua veste di amico del vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli. Ed Elio Mastella, che ci faceva sull’aereo di Stato? L’esperto di pubbliche relazioni di Rutelli, quello ci faceva! Quindi, tornando al giornale. Le destinazioni. Dove andranno a fare il loro lavoro i collaboratori de Il Campanile?

Gli ultimi biglietti d’aereo (con allegato soggiorno) l’editore li ha finanziati per Pellegrino Mastella e sua moglie Alessia Camilleri Mastella, che andavano a raggiungere papà e mamma a Cortina, alla festa sulla neve dell’Udeur. Siamo nell’aprile del 2006. Da allora -assicura l’editorenon ci sono più stati viaggi a carico del giornale. Forse anche perché è cominciata la curiosità del magistrato Luigi De Magistris, sostituto procuratore della Repubblica a Catanzaro, il quale, con le inchieste Poseidon e Why Not, si avvicinava ai conti de Il Campanile.

Ve lo ricordate il magistrato De Magistris? Quello a cui il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, mandava tutti quei controlli, uno ogni settimana, fino a togliergli l’inchiesta? Ve lo ricordate? Bene, proprio lui! Infine, un giornale tanto rappresentativo deve curare la propria immagine. Infatti Il Campanile ha speso 141mila euro per rappresentanza e 22mila euro per liberalità, che vuol dire regali ai conoscenti.

Gli ordini sono andati tra gli altri alla Dolciaria Serio e al Torronificio del Casale, aziende di Summonte, il paese dei cognati del ministro: Antonietta Lonardo (sorella di Sandra) e suo marito, il deputato Udeur Pasquale Giuditta. Ma torniamo un attimo agli spostamenti. La Porsche Cayenne (4000 di cilindrata) di proprietà di Pellegrino Mastella fa benzina per duemila euro al mese, cioè una volta e mezzo quello che guadagna un metalmeccanico.

Sapete dove? Al distributore di San Giovanni di Ceppaloni, vicino a Benevento, che sta proprio dietro l’angolo della villa del ministro, quella con il parco intorno e con la piscina a forma di cozza. E sapete a chi va il conto? Al giornale Il Campanile, che sta a Roma. Miracoli dell’ubiquità.

La prossima volta vi racconto la favola della compravendita della sede del giornale. A quanto è stata comprata dal vecchio proprietario, l’Inail, e a quanto è stata affittata all’editore, Clemente Mastella. Chi l’ha comprata, chiedete? Due giovani immobiliaristi d’assalto: Pellegrino ed Elio Mastella.


Mauro Montanari Corriere d'Italia

giovedì, gennaio 24, 2008

Un giorno in procura

Sabato mattina mi sono dovuto recare alla procura di P. perché dovevo ritirare per conto di un’altra persona alcuni documenti relativi a una perizia tecnica. Non si trattava di scottanti documenti relativi a brigatisti o anarco insurrezionalisti , ma di alcune deposizioni relative al decesso(per cause naturali) di una persona qualunque.
Per facilitarmi la vita - poiché io non abito a P. ma a B. - era stata fatta richiesta alla procura di P. di trasferire i documeni alla procura di B. ma per motivi di competenza territoriale questo non è stato possibile.
Allora eccomi entrare nel palazzo di giustizia di P., deserto, un ridente sabato mattina: ribadisco non c'erano code da fare, nè turni da attendere.
Vado all’ufficio 1 al quale presento la delega per ritirare i documenti e altri 4 certificati. Timbro, timbro, timbro, timbro e firma. E vengo spedito all’ufficio 2 che però è chiuso: qui comincia il dramma.
Ritorno all’ufficio 1 e faccio presente che l’ufficio 2 è chiuso e la risposta è “bhe, è stato sfortunato dev’essere capitato durante la pausa caffè”. “Che sfortuna” dico io.
Attendo 15 minuti,l’ufficio 2 viene riaperto, consegno i documenti timbrati ma la signora mi guarda e mi dice “lei ha depositato l’istanza?”.
Io rimango un po’ perplesso e le dico "veramente io le sto depositando tutti i documenti che ho…"
“eh no” fa lei” lei deve depositare l’istanza”.
“in che senso? io non sono un avvocato!”
“scriva due righe e faccia richiesta del documento”
“ma se ho la delega, è chiaro che voglio i documenti”
“no, lei deve depositare l’istanza”
Ok, facendo domande oblique, perchè non sono un avvocato, cerco di capire esattamente che cosa debba scrivere e visto che depositare l’istanza significa solo depositare l’istanza (che sia un mantra??) scrivo che voglio quei documenti.
Lo riporto alla signora 2 mi dice “eh no, lei è stato troppo generico, lei ha scritto che vuole i documenti, ma in realtà lei può averne solo una copia”. Lo sapevo, era una supercazzola!
Allora riscrivo e aggiungo il cavilletto, tutto soddisfatto glielo porto e lei mi dice “l’ha depositata?” … M’ha fregato un’altra volta!
“in che senso?” a questo punto io mi sento come un pugile in balia dell’avversario.
“Vada all’ufficio 1 a depositarla.” Poi abbassa il suo sguardo da Sgfinge.
Ma stavolta ad essere chiuso è l’ufficio 1: pausa cappuccino… non c’è niente da fare sono proprio sfortunato!
Altri 15 minuti di attesa con la Sfinge che mi guarda come se mi avesse messo finalmente all’angolo.
Arriva la signora 1 e le dico “dovrei depositare l’istanza” e mentre lo dico muoio dalla voglia di sapere che magia sia questa “deposizione dell’istanza”, che momento sacarale mi si stia preparando davanti ai miei occhi… non so, mi aspetto quasi di vedere la signora prender il mio foglio e metterlo in caveau segretissimo in mezzo a centinaia di guardie. E invece...
Timbro, firma. E stop. Mi guarda e me la riconsegna. Senza neanche un anelito verbale.
Io torno all’ufficio 2 sperando di non incappare nella pausa vodka-martini-agitato-non-mescolato e zac dico alla Signora 2 "ho depositato l’istanza” in modo tronfio e sicuro, come lo direbbe Perry Mason.
E lei “benissimo, ora devo chiedere l’autorizzazione a disarchiviare la pratica al procuratore, bisognerà vedere: speriamo che la conceda a breve”.
E in quell’ "a breve” ho sentito i reumatismi della vecchiaia farsi avanti, i miei nipoti crescere e l’Italia andare a fare in culo: per cui ho sbroccato.
Dopo 1minuto 30 secondi i documenti sono arrivati. Ah, dimenticavo, mi è stato anche chiesto di fare personalmente le fotocopie: io naturalmente ho detto sì, ma poi le ha fatte lei. Era solo una provocazione, la sua.
Insomma alla fine della fiera: 5 timbri, 70 metri di corridoio percorsi con una cartella in mano (andata e ritorno), 20 fotocopie in soli 1h e 49’.
Normalmente una persona qualunque ci avrebbe impiegato, esagerando, 10 minuti; in questo caso ci hanno messo 11 volte tanto.
La cosa è comica, ma smette di esserlo quando penso che nell’amministrazione pubblica lavorano persone cui io sto parzialmente pagando lo stipendio per non far nulla(perché ho 25 anni e pago le tasse nel mio stipendio) e cui dovrò pagare interamente la pensione. Le statistiche dicono che non sono poche. Mi auguro che le statistiche siano sbagliate. Anzi ne sono certo. Ma se così non fosse, ragazzi, credo che per rimettere a posta la situazione molto presto ci toccherà incazzarci di brutto. Intanto godetevi 'sta supercazzola.