venerdì, settembre 14, 2007

il tafanario di D'Alema

Ho capito bene che Grillo è un populista.
Me l' hanno detto tutti i miei amici intellettuali (e li chiamo intellettuali perché se mi chiamassero intellettuale a loro volta, li denuncerei per diffamazione), tutti i miei cattivissimi maestri e anche qualche politichello. L’argomentazione è giusta: Grillo non risolve i problemi, butta tutto in cagnara; se distruggi i partiti vince solo che ha i soldi (vedi Berlusconi dopo tangentopoli), in politica ci vuole organizzazione, non deve vincere l’arbitrio e il pecoreccio etc etc etc
E’ abbastanza indicativo che siano più gli uomini di sinistra a sentirsi toccati da questo piccolo tsunami; quelli di destra, Fini a parte tacciono. Facile spiegare perché: non gliene frega un cazzo. A loro! E giustamente e coerentemente, non glien' è mai fregato un cazzo di quel che pensa la piazza.
Invece la sinistra mostra tutte le sue abilità equilibristiche nel cercare di inquadrare quanto accaduto e le evoluzioni, come al solito, sono spettacolari.
Bertinotti dice “Grillo riempe i vuoti della politica”.
Rispondo io: allora perché non li chiudi tu questi buchi, caro compagno Bertinotti? Penso che sia piuttosto grave che Beppe Grillo copra i vuoti della politica. Tanto più che non è affatto vero che Grillo riempie i vuoti della politica giacchè non è (e speriamo non lo diventi mai) un uomo politico.
Diliberto dice “attenti, l’antipolitica è sempre di destra!!!”. La mossa è intelligente perché sminuisce e liquida in poche parole tutto l’ambaradan di Grillo. Però è pura retorica: è vero che la sinistra ha bisogno dei partiti, ma il fatto è che ha ancor più bisogno di politici modello Berlinguer, e non modello ex militanti-combattenti del partito dei comunisti cannibali passati magicamente dai NUCLEI ARMATI ai NUCLEI ARMANI. Allora, il povero cristo pensa che se proprio non c’è modo di far desistere questi uomini politici dallo spadroneggiare sulla cosa pubblica, tanto vale abbattergli il piedistallo sui quali si reggono: ovvero, i partiti.
Concludo con Il D’Alema pensiero, il più bel fico del bigoncio come lo chiama Cossiga, e se mi facesse un complimento Cossiga, io lo denuncerei – anche lui – per diffamazione.
Il fico di Gallipoli dice “non è vero che Grillo copre i buchi della politica perché non offre risposte ai problemi”. Ottimo, il fatto è che Grillo ha posto delle domande, non ha proposto risposte. Lo so che è una posizione un po’ da paraculo quella di colui che pone solo domande, però intanto le ha poste. E per il momento i potenziali interlocutori si attardano a rispondere. E qualcuno timidamente prova a dire che il Partito Democratico è la risposta ai problemi. Mah!!!! Sarà!!! Ho i miei dubbi. Di certo, però, meglio di niente. E’ un modo per ripensare alla struttura del partito. Sì perché i partiti sono morti da almeno 10 anni, lo dicono tutti i politici illuminati. Ma quanto magnano ancora ‘sti partiti! Sono casi di bulimia post-mortem. Si sa, vermi e cadavere dopo un pò si compenetrano a tal punto che non li distingui più.
E poi, per salvarsi in corner, D’Alema dice che anche tangentopoli ha distrutto i partiti e come sia andata a finire lo sanno tutti: ha vinto il più ricco, l’antipolitico Berlusconi. Ora, caro D’Alema, è un segreto di pulcinella che dietro tangentopoli ci sia stata una forte regia Rossa. Le monetine a Craxi non gliel’ho tirate io. Perché allora non facciamo un bel repulisti anche adesso? Perché adesso ti trema il tafanario?Se queste cose le avesse dette un uomo di destra, non mi sarei stupito. Il fatto che queste cose le dicano anche quelli di sinistra mi lascia un po’ perplesso.

mercoledì, settembre 12, 2007

Dirottamento

Poichè l'argomento trattato dall'ottimo NOIVOILORO, è lo stesso che volevo trattare io, non mi resta che dirottare i fedelissimi là.
Ottimo Noi,Voi,Loro