martedì, luglio 31, 2007

Postilla al post precedente!

Grazie a ilbaratrodellamatita!!!

lunedì, luglio 30, 2007

Sinistri equilibrismi


Leggendo il corriere della sera di ieri (domenica 29 luglio) non si poteva fare a meno di notare, ma direi che è una faccenda che va avanti da un bel pezzo, una certa propensione della sinistra a perdersi in affatto oziosi equilibrismi che sembra di stare al circo Orfei ma senza lo spettacolo del parrucchino di Moira Orfei.
Vengo al dunque:
Sergio Romano nell’editoriale dice che Veltroni ha steso il programma di Torino, poi sabato in un’intervista ha spiegato che se non si fanno le riforme costituzionale – per quanto concerne la ripartizione dei poteri tra camere, premier, e riforma elettorale – non c’è santo: non si può fare assolutamente nulla! Il sistemo è bloccato. Grazie di avercelo detto prima di cominciare a menare il can per l’aia.
Almeno l’ha detto subito! Magari c’è speranza che questa consapevolezza maturi più profondamente tra gli schieramenti visto che sono in molti a pensarla come Veltroni.
Punto secondo. Bologna: vicenda della mostra/performance intitolata “la Madonna piange sperma” organizzata dall’associazione gay “carni scelte”. La mostra doveva tenersi un mese fa, ma è stata proibita per vilipendio alla religione con canto di Cofferati che s’incazza con i gay e Cafarra che celebra messe riparatorie.
In tutto questo tourbillon l’associazione viene denunciata per vilipendio, appunto, e il prefetto De Nicola dice, invece, che la bestemmia non sussiste perché la Madonna, teologicamente parlando, non è una divinità e tira fuori tanto di sentenze della Corte Costituzionale per cui la bestemmia è tale solo se riferita la divinità. Ora, fermo restando che odio il bigottismo, ritengo che una mostra come quella fosse assolutamente fuori luogo, insensata e non perché lo dice il cardinale Cafarra, ma perché si può colpire l’autoritarismo infestante di questa chiesa in modo molto più intelligente che con una provocazione da checca isterica. Tuttavia la presa di posizione di De Nicola, tesa a salvare capra e cavoli, è ancora più assurda. Sarà giuridicamente ineccepibile, ma è anti-culturale. Per chi crede e chi non crede la figura della Madonna è una delle più belle, più straordinariamente poetiche che la nostra cultura abbia prodotto ed è assurdo sostenere che la mostra sia offensiva per la religione ma che non costituisca bestemmia. E’ una bestemmia e festa finita! Lo è nei confronti della nostra cultura! Allo stesso modo, pensare di insultare la Madonna senza bestemmiare è svilente anche per il bestemmiatore stesso. Lascerebbe un vuoto immenso, un senso di solitudine senza precedenti.
Chiedetelo ai vecchi dei circoli Arci e vedrete che strabuzzeranno gli occhi, sgomenti.
Non importa se non ci sono i termini giuridici per definirla come tale: se io fossi uno di quelli che hanno organizzato la mostra non accetterai mai, neanche sotto tortora, questa sentenza di assoluzione, perché tra l’altro, svilirebbe la portata della mia provocazione. Se uno provoca deve assumersi le responsabilità di ciò che fa. Meglio colpevoli che mal fottuti da un equilibrismo piccolo piccolo. Così la prossima volta magari la chiameranno “San Giuseppe piange sperma” o “il bue e l’asinello piangono sperma”…cosa mai cambierebbe??????
Terzo: sul Corriere si cita un articolo di Liberazione (quotidiano comunista) dice che il consumismo è libertà e non va demonizzato. E via già giù che i comunistoni cominciano a argomentare come se stessero discettando sull’ente. E visto che non abbiamo ancora risolto le contraddizioni legati ai sistemi di produzione proviamo ad andare a valle a risolvere quelli del consumo. E quindi, nell'articolo, si consiglia alla sinistra di lavorare sul senso di frustrazione metropolitano che nasce in coloro che non hanno potere d’acquisto. E Luciano Canfora dice che un esproprio proletario nei negozi di via Montenapoleone non è un atto rivoluzionario: anche perché, direi io, se proprio si deve pensare a un esproprio proletario mi concentrerei su altri beni di largo consumo. Magari si potrebbe organizzare una festa dell’Unità in cui si va in balera solo con vestiti Gucci e Prada, ma poi io li restituirei. Insomma sarebbe solo un divertissement!
E poi quel gatto lupesco di Edoardo Sanguineti dice che sì, i consumi devono essere liberi ed equi ma questo è possibile solo dopo la rivoluzione. Ma, dico io, che tipo di consumo si avrebbe dopo una rivoluzione comunista? E’ evidente che non si potrebbe parlare più di “consumo” nei termini in cui lo si definisce in una società capitalista. Sarebbe un’altra cosa.
Insomma ieri c’ho perso il capo per star dietro a questi funamboli. E tutto questo deambulare nelle funi del paradosso si addice più ai lustrini, alle paillette e alle salopette che a coloro che tentano di pensare a nuove forme di società.Tutto questo più che di sinistra, è molto sinistro. Davvero.
ps: sulla faccenda relativa al welfare stendo un velo pietoso. Prima un conclave di 20 giorni per raggiungere un accordo con le parti sociale e ora... la sinistra radicale minaccia battagli in parlamento per modificare utleriormente il testo. E Diliberto dice:"ognungo deve avere le mani libere sul voto della legge in parlamento..come a dire..."come-te-movi-te-fulmino". Infernale!