giovedì, luglio 12, 2007

Piero Paci, 90 anni e non sentirli

Il signor Piero Paci, anni 90, nato a Urbania nel 1917 ha scalato il Gran Sasso. Di fatto, si è messo in tasca il guinness dei primati: immenso Piero Paci.
Sì, perché dovete sapere che Piero Paci l’escursionista lo fa a tempo perso: la sua vera passione è la bicicletta. Un giorno sì e l’altro no, ancora oggi, si spara circa 30/40 km di pedalate sul basso Appennino del Montefeltro e quando gli gira ne fa anche il doppio travestito da Miguel Indurain.
Il nonnino è nato durante la prima guerra mondiale, si è fatto la seconda, si è beccato il bombardamento di Urbania (una pagina oscura della storia marchigiana),il boom, la crisi del petrolio, l’austerity etc etc: ne ha passate, ne ha passate.
Però è ancora qui che ci dà, che ci dà e guardarlo mi riempie il cuore.
Siamo nani sulle spalle di giganti diceva Newton (ci pare).
E davanti a lui che scala il Gran Sasso, dove vanno a finire gli i-pod, i telefonini, la palestra, la beauty farm, la lampada, la plastica, il collagene, l’isola dei famosi, il grande fratello, berlusconi, prodi, il dpef??? Gliel’ha messi in culo!
Piero Paci è l’immagine di una certa italia che non c’è più, davvero, non c’è più. Siamo mutati antropologicamente, prima e poi geneticamente. Quella mutazione è avvenuta con l’industrializzazione, questa con la massificazione della cultura. E non per cattiveria o dedizione al malaffare, perché così è, e non ci pare: così è e festa finita. Con la nuova mediacrazia siamo tutti diventati software, tutti mollicci, leggerini. Ma di questo ne parliamo un’altra volta: questa è la festa per Piero Paci.
Ora vi chiederete come mai La Sezione Lipparini abbia deciso di scrivere questo post: perché?
Perché Piero Paci è il pro-zio della sezione e ci conosce da quando siamo nati.
Piero è un uomo d’altri tempi: che abisso che c’è tra noi e lui! Lo guardo e mi vedo tutta la mia deboscia… che lezione!

lunedì, luglio 09, 2007

Essendo stato


La nuova sede della sezione lipparini si trova in via bovi campeggi.
Non si tratta di una via qualunque: chi abita a bologna sa a cosa mi riferisco.
Insomma, via bovi campeggi è la via dei ragazzi di vita. Ragazzi che si prostituiscono, spesso minorenni.
Per carità non danno fastidio a nessuno. Sono dei bravi guaglioni. Io più di una volta me la sono fatta a piedi a orari improponibili e per il momento nn mi è mai successo nulla. Dov’è il problema?
Quello che voglio dire è che i poliziotti vedono continuamente quello che succede: in via bovi campeggi si trova anche la caserma della polizia. E’ tutto sotto gli occhi della polizia, ma nessuno interviene.
L’ingenuo si chiede: perché?
Io non voglio fare il grande repulisti per cui via, sbattiamoli tutti in galera. No, ripeto, non dico questo, anche perché sono ragazzini e niente di più, almeno nella maggior parte dei casi.
Però anche così è difficile andare avanti: è difficile aprire la finestra per fumarsi una sigaretta e vedere l’adescatore di turno che fa il suo lavoro.
O la donna che carica il ragazzino… sì perché, care le mie signorinelle, anche le donne sembrano dedite alla prostituzione più di quanto la vulgata femminista non dica (e su questo la Sezione sta preparando un memoriale davvero interessante).
Insomma non è un bello spettacolo. Senza moralismi, è una cosa degradante - sicuramente meglio guardare loro che Lele Mora o Corona in televisione, questo è certo - tuttavia a volte è uno spettacolo molto duro.

Ma al di là di questo - giacchè alla fine in un mesetto ci ho già fatto l’occhio - mi chiedo dove sia finito lo stato italiano. Tralascio le maiuscole perché metterle sarebbe una commedia.
Ancora una volta mi sembra di vivere in uno stato fantasma: prima chiudiamo le case chiuse, grandi proclami moralisti contro la prostituzione e poi? Tutto finisce con un riversarsi sulla strada di coloro che erano nelle case chiuse. Dov’è lo stato? Dove agisce oggi la politica?
Perché si è deciso di chiudere le case chiuse e poi si tollera tutto questo?
Perché forse un certo grado di prostituzione e di droga sono sempre tollerate?
Perché forse sono proprio loro la valvola di sfogo della nostra società? La sua salvezza?
Vedo uno stato sempre più assente, chiuso a discutere di problemucci e problemetti, grandi manovre ma lontanissimo dai problemi della gente, lontano dalla gente in generale. Altro che biopolitica, altro che grande fratello, altro che elucubrazione sul potere mediologico dello stato. Il problema è che lo stato non c’è, ci sono solo delle sue emanazioni di potere, tentacoli che vagano e danno un colpo qua e un colpo là, ma lo stato non esiste. Veramente c’è un vuoto di potere enorme o forse è il potere del vuoto che governa questa povera italia. Povera lei e poveri noi.