domenica, novembre 11, 2007

Un'offerta fuori tempo massimo - La rivincita di Natale


Ho sempre sentito dire in giro, dai film, dai libri di Dostoevskij in particolare, che una volta che si è stati in carcere per molto tempo, non è facile uscirne. Non è facile riabituarsi alla libertà: il reinserimento nella società è molto complesso: è come prendere un intercity in corsa.
Ho sempre sentito dire che perdere tutto a una partita di poker sia come sopravvivere alla propria morte, ma senza avere i soldi del taxi per tornare a casa. Se un giorno venissero a dirvi – dopo tre anni di povertà e di faticosa ricostruzione - che quella partita era truccata e che quelli del tavolo avessero deciso, ora e motivi apparentemente inconsistenti, di ridarvi la rivincita, che fareste? Minimo minimo, io sospetterei.
Bene, io da due settimane mi trovo in questa esatta condizione. Quella di chi ha ricevuto - all’improvviso - una specie di agognato riconoscimento, un sogno di libertà durato tre anni. E ora è arrivato. Come un fulmine in una scatola di fiammiferi. Senza nessuno preavviso e anzi quando era già da un po’ che avevo smesso di reclamare. Beh sarà capitato anche voi qualche grazia, talmente tanto insperata da farvi insospettire???
Troppa intempersitivà mi mette in allarme: sarà che non sono più abituato alle smancerie della sorte, alle carezzucce della moira, sono due settimane che me ne sto guardingo come un gatto davanti a una cavalletta. Peccato però che io mi senta la cavalletta. E tanto più che quelli che una volta sono stati i miei accusatori, ora mi chiedono scusa e mi dicono anche che mi “stimano”. Figuriamoci!
Tutta questa situazione mi ha ricordato uno dei miei film preferiti: in realtà sono due, uno il sequel dell’altro. Si tratta de “il regalo di Natale” e “La rivincita di Natale” di Pupi Avati.
Guardatevi il breve trailer:



La trama è molto semplice e la dedurrete dal trailer: il personaggio interpretato da Abatantuono quindici anni prima perde una partita di poker... e rimane in mutande. La partita era tra “amici”: le carte erano truccate e al tavolo c’era un vero professionista, l’avvocato – interpretato da Carlo Delle Piane – che alla fine si spartisce la vincita assieme agli amici bastardi di Abatantuono.
Parecchi anni dopo Abatantuono vuole la rivincita dall’avvocato e chiede ai suoi “amici” di organizzare la medesima partita… e come andrà a finire???Guardatevi il film…
Ecco, io vorrei quella rivincita! Ma credo che se me la concedessero, proprio non dovrei accettarla. E mandare tutti affanculo...
Nel film, il personaggio dell’avvocato, intepretato dal piccolo-grande Carlo Delle Piane, rappresenta un po’ il destino: è un ometto insignificante, anonimo, ricchissimo e praticamente imbattibile a poker. Un signor “cabina”, uno qualunque, detto "cabina" perché sciapo come una cabina di cavi della telecom , un signor nessuno, eppure potentissimo.
… come andrà a finire? Non lo so, Natale è alle porte.
Se è capitata anche a voi una "rivincita di Natale" fatemelo sapere..please!