venerdì, giugno 15, 2007

tributo a Piero Piccioni


A quasi un anno di distanza riapre la Sezione Lipparini.
Abbiamo chiuso il discorso con Milva,
E ora lo riapriamo con Piero Piccioni.

Chi era costui?


E’ una recente scoperta della Sezione Lipparini. O meglio, da tempo stavamo sulle sue tracce, ma ora grazie alla collaborazione di un nostro caro amico siamo venuti in possesso di materiale importante.
Dunque si diceva…Piero Piccioni: uno dei più grandi compositori italiani di musica da film ovviamente super dimenticato perché in italia siamo fatti così.
Una brevissima lettura al curriculum di Piero Piccioni (potete anche guardarlo, più ampiamente su wikipedia) dice che oltre ad aver suonato con Charlie Parker e aver scritto colonne sonore in America ha musicato film dei migliori registi italiani.
Ora però la Sezione entra nello specifico: a noi interessa il Piero Piccioni Jazz quello un po’ più frivolino e scorrevole. Ebbene, ascoltando i brani tratti dai Film “Finchè c’è guerra” “Fumo di Londra” (e altre due o tre perle di Albertone) si scopre che Piccioni era davvero un maestro: i suoi swing sanno di chill out e si avvicinano in maniera profetica al gusto contemporaneo per la commistione dei generi con uso sapiente dell’elettronica. Per non parlare di quando inserisce i latin: allora lì potrebbe dare la paga a molti dj.
Ora, ascoltando qualche pezzo di Piccioni mi viene alle orecchie un’Italia all’avanguardia: sì, eravamo un paese bigotto e per certi aspetti provincialissimo, democristianamente genuflesso (Sordi e Piccioni docent) però eravamo qualcosa. Per lo meno, eravamo, sussistevamo in qualcosa.
Guardiamoci in faccio oggi… Madonna che squallore!
Lungi dalla Sezione tuonare “o tempora O mores”: non siamo così reazionari. Però… soprattutto dal punto di vista dello spettacolo, delle arti e della cultura, magari un po’ di autocritica bisognerà farla.
Comunque per ora beccatevi questo Piero Piccioni. E festa finita.
Il Signor J.