giovedì, agosto 23, 2007

Tutti "Gli amanti" di Ornella


C’è molto da raccontare di questa estate:Scurano, Salento, annegamenti rischiati, affondamenti psicologici, fallimenti, abbagli, un deludente killer professionista etc etc.
Tuttavia sarà d’obbligo parlare di un concertino niente male che abbiamo visto negli ultimi giorni di Luglio. Il concerto di Ornella Vanoni in Piazza Santo Stefano
Sì, d’accordo, la cosa non è molto fresca però vale la pena di parlarne. Per due motivi: il primo, ovviamente, è che Ornella, è nata nel 1934 e facendo due conti, io l’ho vista cantare su due tacchi a spillo paurosi, elegantissima, per un’ora e mezzo con la sua voce nivale (quasi) ancora tutta intera. Questo già avanzerebbe.
Il secondo è che nelle radio sta girando il suo nuovo singolo (il disco nuovo uscirà in autunno) “Gli amanti” e dalle sensazioni che ho avuto credo che sarà un bel disco. Sento che le emittenti stanno rilanciando i suoi vecchi successi per fare da apripista al nuovo lp. E bisogna anche dire che “Gli Amanti” è ben fatta, nulla di troppo pretenzioso, una canzonetta estiva – come lei stessa dice sul suo sito – ma come al solito elegante, pulitissima e con gli arrangiamenti che ricordano il disco “un panino una birra e poi”.
Fatta questa premessa pesudo-musicologica, torniamo a LEI. Ormai quali sono le passioni della Sezione lo sapete. Non ho saputo resistere al ruggito di un’altra vecchia leonessa, austera, capricciosa, e snob snob snob da farmi venire i singhiozzoni solo a dirlo.
Ornella è ancora superba, nel misto di isteria e affetto che usa al suo pubblico e ai suoi musicisti. Io ero tra le prime file contornato da un’umanità varissima: una percentuale altissima di gay che limonavano a manetta e un’altra grande percentuale di attempate sciure che, alla vecchia maniera, si erano portate la sedia da casa.
“era lei, soffocante e leggera, un’amante che ti spia, dato che è già stata sua tua, mia….musica musica” Il concerto parte con “musica musica” e anche le nonnette cigolanti si alzano e ondeggiano come in un twist alla moviola, senza contare i gay contorsionisti che ancheggiano senza requie avvinti come l’edera. E piazza Santo Stefano si trasforma immediatamente in un enclave laica di un’Amsterdam Cubana, una vacatio legis, dove tutto è permesso e dove lo scorrere del tempo si inverte e gli invertiti si invertono. In questa italia bigottolica non è cosa da poco: sono i miracoli del talento.
Insomma che bellezza!
E poi Ornella tra una canzone l’altra parla, impertinente e capricciosa come un bassotto, prende in giro Vasco Rossi con la lingua di un serpente che ancora gli permette di strisciare anche tra le note più ripide.
Racconta della sua vita, delle sue illustre collaborazioni e quando la senti parlare ti accorgi della differenza che c’è tra qualcuno che possiede talento e chi possiede talento e classe. Praticamente un abisso: che la sua voce riesce tranquillamente a saltare anche ora che ha più di 70 anni.
Cominciano i latin scritti assieme a Toquino e le canzoni di Vinicius de Moraes tradotte in italiano per lei. Mi chiedo: perché oggi non riusciamo più a scrivere musica del genere? Perché anche cantanti dotate tipo Giorgia o la Pausini se messe vicino a Ornella e Co. sembrano cantanti da oratorio?? E non mi riferisco all’aspetto strettamente vocale quanto a quello musicale, testuale e via dicendo e discorrendo. E poi, parliamoci chiaro, quando Ornella è entrata, c’era di che prosternarsi: non è che lei si muova più di tanto sul palco – ovviamente 70 anni e 7 cm di tacco sarebbero coefficienti di difficoltà anche per Nadia Comaneci – ma ugualmente la sua presenza è magnetica.
E mentre fioriscono i baci omologhi e le nonnette oliano le giunture e scaldano le cartilagini residue, penso che sono anch’io un amante di Ornella e ancor di più vorrei esserlo perché il fatto che sia stronza come poche, me la fa amare ancora di più.
A lei posso perdonarlo perché alla classe si perdona tutto. Ma bisogna essere provvisti di classe, molta classe, e oggi Ornella è una delle poche a cui posso perdonarlo.
Forse l’unica. Per le altre c'è lo zero a zero in casa col poggibonsi.