venerdì, luglio 20, 2007

Break!


Insomma, tanto per sottolineare l’assoluto equilibrio della Sezione Lipparini, ci limitiamo a portare due o tre casi di successo delle donne del mondo:
In India Pratibha Patil, stando alle proiezioni, diventerà la prima donna presidente della più grande democrazia del mondo. La sua candidatura è stata voluta, a sua volta, da una donna Sonia Gandhi, vedova di Rajiv Gandhi e leader della United progressive alliance, partito di centro-sinistra.
In argentina, la moglie di Kirchner – Cristina, un incrocio tra Evita e Hilary - sta correndo per le presidenziali argentine: qui la faccenda, tuttavia, è un po’ più complicata. Infatti, dietro a tutto lo sfavillante ambaradan elettorale allestito per la sciura pare ci sia la longa manus del marito – l’attuale presidente coinvolto in alcuni scandali assieme a tutta la cricca dell’esecutivo - che non vede l’ora di fare questa ottima staffetta familiare, ed eventualmente ri-presentarsi alle prossime. Fatto sta, a bocce ferme, che la lady ha il 40% dei consensi e distacca gli altri candidati di una ventina di punti percentuali per cui neanche la mano de dios gli potrebbe togliere la poltrona.
E’ di oggi su La Stampa, un articolo dedicato alla “Papessa” Chiara Lubich. La lady di porpora‘è direttrice della congrega dei “Focolarini”, considerata la donna più potente e influente del Vaticano. Amica di Giovanni Paolo II , Giovanni XXIII e Paolo VI, visto che la signorina è del 1920, si è dimostrata capace di ottenere concessioni da sceriffi tipo Bertone o Ratzinger (quand’era segretario della congregazione per la dottrina e prefetto del Sant’Uffizio).
Tralasciamo Angela Merkel, Segolen Royal, e Hilary Clinton che chiudono il florilegio all’insegna dei successi muliebri in terre, o in sitazioni, dove non vedo tutto questo femminismo, non vedo grandi attenzione e salamelecchi per le donne. Vedo solo donne vincenti. E festa finita.
Sarà mica che la donne veline servono molto più al consumo e i media ne propugnano il modello a ragione veduta?
Sarà mica che questo ricerca/spirito/anelito di femminismo (che tra l’altro è una sorta di post-femminismo in via di scadenza e quindi in offerta speciale 3x2) non è altro che un volano per un certo tipo di consumi?

martedì, luglio 17, 2007

Contra mulierium morem


Dunque, questo post è una specie di enciclica.
Sarà lunga e dolorosa.
Il financial Times ha detto che l’Italia è il paese delle donne nude. Ovvero noi siamo un paese che ha al vertice della piramide del suo immaginario i porci e le puttane. Benissimo. Grazie cari amici inglesi. Acuti come voi nella analisi ce ne sono pochi: siete geniali.
Punto primo: avete scoperto l’acqua calda! Sono almeno dieci anni che è così e voi vi svegliate solo oggi.
Punto secondo, noi cretini italiani, li stiamo pure ad ascoltare: e diciamo “è vero! Accidenti è vero!”.
Ma certo che è vero! Lo sanno anche le veline, che notoriamente hanno il cervello intorpidito in maniera quasi irreversibile: lo sanno anche loro che l’immaginario italiano ruota attorno ai porci e alla puttane.
Il fatto che sia vero e che lo sanno tutti non risolve il problema.
Ammesso che sia un problema.
Ma la cosa che invece più mi lascia sbalordito è che le donne se ne lamentino. E piangono continuamente il loro essere circondati da persone che le calcolano solo per l’aspetto fisico, che le costringono a spogliarsi e a prostituirsi in lunghe e silenti comparsate televisive che ne sviliscono le altissime capacità intellettuali e mortificano gli interminabili anni di studio: cazzate!
E allora giù a dar la colpa agli uomini, alla società maschilista, a quei porcacci che le costringono alle peggio cose: persino guadagnare un miliardino solo per dire “passa a tim”!. Poveracce!

Insomma nei giornali la notizia non è stata che l’italia è un paese di porci e di puttane, no. La notizia è: l’italia è un paese di porci maschilisti. E via che la sociologa Chiara Saraceno ci dice che siamo arretrati rispetto al resto dell’Europa, la Rodotà ci dice che le donne sono cadute in trappola (per fortuna fa balenare qua e là qualche responsabilità anche da parte delle donne, ma poca roba) ma senza specificare che il trappolone se la sono fatto da sole.
Finchè si parla di lavoro, di diritto alla maternità anche per gli uomini, di periodi di paternità, io ci sto: sono d’accordissimo, fermo restando che la donna e l’uomo sono nel rapporto con il figlio diversissimi: questo non lo cambierà nessuna legge quadro, riformino o riformona, per ora.
Il fatto però è un altro e sta a livello sociale, di immaginario, di ideale (se vogliamo ESAGERARE): Il fatto è che le peggiori nemiche delle donne sono le donne stesse non gli uomini.
E’ inutile che le donne si lamentino dicendo: “noi ci spogliamo perché è l’unico modo per conquistare l’attenzione degli uomini”. Sarebbe come dire che la responsabilità dell’esperimento sul cane di Pavlov è del cane! Perché si sa noi uomini siamo cani, ma guai a dire loro che sono cagne (di pavlov)!
E’ inutile che le donne si ri-lamentino dicendo: “ma sono gli uomini che ci fanno così, che progettano queste campagne pubblicitarie, che propongono questo modello! Sono gli uomini che comandano”. E in questo caso, appunto, le cagne (di pavlov) sarebbero loro. Ma nessuno le obbliga a farlo. Non credo che le orde di candidate veline siano spinte da coscrizione.
Sono loro che si remano contro da sole. Potrebbero far fronte comune e mettere noi maschietti a terra in qualsiasi momento - e stavano anche per riuscirci - invece abdicano continuamente al loro ruolo di donne e preferiscono quello di spensierate cocotte.
Mi chiedo: c’è davvero bisogno delle quote rosa? Certo che c’è bisogno ma aspettarsele dagli uomini è risibile: io se voglio una libertà me la prendo. Non aspetto che me la concedano, altrimenti che libertà sarebbe? Una grazia ricevuta! E io odio le grazie ricevute, non so voi donne!
Certo che noi uomini dovremmo responsabilizzarci e sentirci debitori verso le donne, ma sicuramente non ci sentiamo debitori né sensibilizzati verso le veline (et similia). Le trattiamo come kleenex perché sono fatte per essere trattate come kleenex: dovremmo trattarle in altro modo?
Esiste un altro modo per trattare la tipa della discoteca impiallacciata di lacca e swarovski che batte un colpo ogni quarto d’ora come il campanile del duomo? Ditemi voi!
Donne, questa volta la colpa è vostra. Non c’è santo.(Fine prima parte)