mercoledì, luglio 04, 2007

Il solito Carnaio Disumano

anche questa volta non ci siamo fatti mancare niente.
Fatta la Notte Rosa, conclusa alle ore 5.15, abbondantemente superato il record dell’anno scorso.
Quest’anno non c’era Milva, però abbiamo ascoltato ugualmente una grande signora delle musica italaiana: Fiorella Mannoia. Tecnicamente dolce e perfetta, niente da dire. Voto Fellini: Otto e mezzo.
Per il resto la notte è scivolata così tra alcool , coffe and sigarette.
Fuochi d’artificio, gente che urlava FORTE, ma Forte. Soprattutto le Donne. Come diceva Bukowski, il suono totale è una nevrosi femminile.

Ciò che stupisce però è la capacità dei romagnoli di inventare delle cose per attrarre la gente. Sono nati per questo.
La notte Rosa, nn è nulla, non ha nessun significato, non esiste. Eppure anche quest’anno c’era un carnaio disumano. L’anno scorso era la festa dedicata alle donne quest’anno è diventata il capodanno dell’estate. Insomma i significati scorrono e slittano, ma il business resta.
Io rimango decisamente affascinato da questa loro capacità di creare dal nulla valori (sia puro molto molto effimeri) e immagini.
Steve Jobs ha da poco effettuato una operazione di marketing invisibile con il suo I-phone. Ma se venisse in Romagna troverebbe pane per i suoi denti. E’ vero che trovare una scusa per festeggiare è facilissimo. Ma fino a un certo punto.
Un caso emblematico è la festa di Halloween che la nostra società ha assorbito come se niente fosse, nonostante non abbia nessun nesso con la nostra cultura, né con la nostra storia. Forse le mitologie si creano molto più rapidamente oggi, ma ugualmente necessitano di supporti materiali e ideologici su cui appigliarsi, almeno un minimo. Per Halloween molto hanno giovato i filmetti americani che battevano su questa super festa figa, ma non è sempre pasqua e anche quella decadrà se non trova una più valida giustificazione, a livello di immaginario intendo.
Francamente credo che anche la notte rosa, così com’è, non durerà che un altro paio d’anni, perché – appunto - non possiede una coerenza di fondo, anche se l’idea di trasformala nel Capodanno dell’estate non è male.
Vedremo.
Intanto, anche quest’anno l’abbiamo sfangata.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao!
Certo che la Notte Rosa si fonda su valori effimeri. Avevo la tua stessa sensazione l'altra sera. D'altronde non è molto più che una festa a tema...l'importante è azzeccare il tema. Ad esempio il mio genio romagnolo può già partorire qualche ideona. In questi giorni è tirato un vento che la Bora a Trieste ci fa un baffo. Se negli anni a venire l'andazzo fosse questo si può cogliere la palla al balzo per un Aperitivo del Mago di Oz nell'entroterra e/o per l'happy hour dello Tsunami nel litorale. Sicuro. Con marciapiedi dai mattoni dorati, Dorothy romagnolissime in minigonna e scarpette rosse, giochi con onde alte a Mirabilandia & Co, piadina del Mago, passatelli della strega dell'Ovest, ecc.
Il tutto magari verso Ferragosto, putacaso che questo vento ci rovini l'afflusso di turisti. Giammai!!!

Anonimo ha detto...

Quanto energia elettrica è in grado di consumare un evento del genere? E la mole di rifiuti, ed il caos umano ( non a caso definito brillantemente carnaio disumano dal Signor J)? Quanto profitto a far da contrappeso?

ASnch'io me la sono gosuta la notte rosa, fino ad orari mattinieri con il Signor j e compagnia..ma a fine serata, la coscienza spettrale si è presentata con questi interrogativi.
C'è un tempo per l'effimero/faceto ed uno per il serio ed il concreto.

Ma io, per apprezzare il primo, ncessito di avere momenti anche per il secondo...

P.S. In una notte come quella, sentivo, non so perchè, la mancanza di Moira...

Signor J ha detto...

Moira e Nando sono sempre tra noi.
Entrambi hanno un parrucchino così denso e setoso che ci si potrebbe fare una gomena per l'Amerigo Vespucci.
La Romagna è così, godereccia, spendacciona, gradiscona, senza limiti nè ritegno. Anche se, a dirla tutta, esiste un'anima profondamente malinconica nella romagna, che è felliniana, pantaniana. Alla Sezione piace per questo.
Per quanto riguarda la coscienza, eh beh, tutti noi camminiamo nei carboni ardenti del rimorso. E anche in questo c'è qualcosa di circense no? E colpevolmente malinconico.